Certi luoghi…
Certi luoghi sono proprio come noi, sono come le piante, gli alberi, gli animali.
Certi luoghi nascono, vivono periodi di eccezionale splendore ed altri di difficoltà. Succede!
Questi luoghi, ornati un tempo da bionde messi, arricchiti da sapienti sovesci o dedicati a pigri maggesi, oggi, all’improvviso, chiedono attenzione, cura e chissà se non un po’ di riposo.
Chissà se forse un tempo non lo chiedessero pure gli ulivi, ieri vanto della nostra storia e oggi violati, ripudiati o detestati, senza una ragione e senza neppure il tempo di capire se è la fine di un ciclo o un nuovo inizio.
Così, all’improvviso!
Succede quando meno te lo aspetti, quando ormai tutto è programmato, quando non è il momento.
Ti accorgi all’improvviso, o solo per caso, di doverti fermare, perché fingere che tutto vada bene, sempre e comunque, non renderebbe onore a questa terra e a noi che ne siamo i depositari.
Certi luoghi, a loro modo, parlano, hanno un linguaggio semplice, libero e puro.
Il loro alfabeto, anche se povero, è saggio e, come cantava il grande Lucio, senza limiti e confini.
E certi luoghi sono fatti si, di umili e robuste pietre raccogliticce, lavorate a modo, seguendone l’armonia delle forme, senza banalità, senza costrizione o contraddizione, perfino con raffinatezza estetica, frutto dell’esperienza e del sudore delle mani di coloro che le hanno riposte una sull’altra, piuttosto che di un esercizio di vanità. Eppure, anche queste pietre non sfuggono all’uso e all’usura del tempo che inesorabile scorre per tutti e tutto, anche per loro.
Qui, tra stupendi palazzi di tufo, balconi ricamati e bianche masserie, certi luoghi nascono così, per caso o per volontà, a volte per necessità e senza che noi, mai per una sola volta, ci fossimo sentiti i soli padroni.
E, se con il tempo li abbiamo modificati, abbelliti, o consentito che, a volte, per il piacere di alcuni, siano stati abusati, snaturati e distolti dalle loro origini, lo abbiamo fatto senza malizia, senza accorgercene, sempre e solo in buona fede.
Poi ci sono certi uomini che, ad un tratto, decidono di cambiare l’ordito, fermare tutto, per un po’, proprio un attimo, anche quando apparentemente non sarebbe il momento. All’improvviso! Proprio quando tutto è organizzato, tutto è pronto, o tutto è preparato.
Certi uomini sono proprio come quei “luoghi’’, sono come le piante, gli alberi o gli animali e chissà se pure loro osservano, magari guardano e poi ripensano.
E quando pensano e ripensano, decidono, così di colpo, di fermarsi, all’improvviso!
Noi abbiamo deciso di farlo, proprio nel mese più atteso, ad agosto, proprio quando tutti vorrebbero distendersi e rilassarsi, come quei campi a maggese che si lasciano dormire e, nell’attesa, riposare.
Si, proprio ora, perché ora non siamo più noi ad avere bisogno della Masseria ma è Lei che ha bisogno di noi e abbiamo il dovere di prendercene cura. Si, perché accogliere non è solo far entrare qualcuno ma farlo restare e stare bene, renderlo responsabilmente partecipe di un’esperienza fatta di crescita e di arricchimento reciproco nel rispetto di questi luoghi, della loro storia e della loro identità.
Perchè, anche noi, proprio come quei campi, abbiamo bisogno di riflettere, pensare e, magari, ragionare su come meglio ripartire, prendendoci ancor di più cura di Voi e di Noi, nel rispetto dei valori della nostra amata terra.
Abbiamo dovuto, abbiamo voluto farlo.
“C’è un tempo perfetto per fare silenzio e guardare il passaggio del sole d’estate” (I. Fossati).
Auguriamo a tutti una felice estate!
Certain places….
Certain places are just like us, they are like the plants, the trees, the animals.
Certain places are born, and experience times of exceptional splendour and times of difficulty. It happens!
These places, once adorned by blonde crops, enriched by wise green manure or dedicated to lazy fallow, today, suddenly, ask for our attention, care and, who knows, even a little rest.
Who knows if, perhaps once upon a time, the olive trees also asked for our attention, yesterday the pride of our history and today violated, repudiated or detested, without a reason and without even the time to understand if this is the end of a cycle or a new beginning.
So suddenly!
It happens when you least expect it, when everything is already planned, when it’s not the right moment.
You realize suddenly, or just by chance, that you must stop, because to pretend that everything is okay, always and in any case, would not honour this land nor us who are its custodians.
Certain places, in their own way, speak, and have a simple language, free and pure. Their alphabet, even if it is poor, is wise and, as the great Lucio sang, without limits and borders.
And certain places are made, yes, of humble and robust collected stones, hewn in such a way that follows the harmony of their forms, without banality, without constraint or contradiction, even with an aesthetic refinement, fruit of the experience and the sweat of the hands of those who placed them one upon the other, rather than an exercise of vanity. And yet, even these stones do not escape the wear and tear of time that runs inexorably through everyone and everything, even them.
Here, among stupendous palaces of stone, of embroidered balconies and white farmhouses, certain places are born this way, by chance or by will, sometimes out of necessity, and without us ever once considering ourselves their only masters.
And, if over the years we have modified them, embellished them, or allowed them, at times, for the pleasure of some, to be abused, distorted or diverted from their origins, we have done so without malice, without realizing, always and only in good faith.
And then there are certain people who, all of a sudden, decide to change the thread, to stop everything, for a bit, really just for an instant, even when it seems that it is not the right moment. So suddenly! Just when everything is organized, everything is ready, or everything is already prepared.
Certain people are just like those “places,” they are like the plants, the trees or the animals, and who knows if even they observe, perhaps watch and then think again.
And when they think and think again, they decide, all of a sudden, to stop, so suddenly!
We have decided to do this, precisely in the most anticipated month, in August, just when everyone would like to lean back and relax, like those fallow fields that you leave to sleep and, in their rest, repose.
Yes, right now, because in this moment we do not need the Masseria but rather She needs us, and we have the duty to take care of Her. Yes, because to welcome is not just to let someone in but to help them remain and be well, to enable them to responsibly participate in an experience made of reciprocal growth and enrichment in the respect of these places, of their history and their identity.
Because we, too, just like those fields, need to reflect, think and, perhaps, ruminate on how we can start again, better, taking yet more care of You and of Us, in the respect of the values of our beloved land.
We had to do this; we wanted to do this.
“There is a perfect time to be silent and watch the passage of the summer sun” – I. Fossati.
We wish you all a joyful summer!
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